Luigi Pastro
Nacque a Selva il 22 ottobre 1822, come egli stesso
scrisse "da poveri genitori". Notato per la sua pronta intelligenza, fu scelto
da Don Luigi Sernagiotto, per gli studi ginnasiali, compiuti i quali, completò
gli studi liceali a Treviso. Lesse avidamente i testi rivoluzionari dell'epoca
convincendosi della necessità di giungere all'indipendenza dall'Austria e di
fondare una Repubblica con un ordine sociale più equo. Nel 1847 terminò gli
studi di medicina e iniziò la sua condotta in paesi di campagna. L'anno
successivo, formatasi la Repubblica Veneta di Manin, si arruolò nella Compagnia
dei Cacciatori del Sile.
Nel marzo 1851 ricevette da Mazzini l'incarico di costituire un Comitato
rivoluzionario a Treviso: nel maggio dello stesso anno il comitato era formato,
ma due dei suoi componenti vennero fulmineamente arrestati, mentre Luigi Pastro
venne arrestato dalla polizia austriaca e condotto a Venezia nella prigione di
S. Severo. Le sue idee rivoluzionarie gli costarono la condanna, da parte del
consiglio di guerra austriaco, a diciotto anni di carcere duro. Passò dalle
carceri di Mantova, Venezia e Trieste, infine fu trasferito a Theresiesnstaad,
dove giunse nel maggio 1853. Trascorse l'ultimo periodo di detenzione a
Josephstaadt, ove "i rigori erano meno severi", e dove, finalmente giunse
l'amnistia che gli risparmiò ben quattordici anni di carcere. Di questa dura
esperienza il Pastro ci ha lasciato memoria nei "Ricordi di prigione". Scritti
con immediatezza ed efficacia, costituiscono uno degli esempi più belli della
letteratura memorialistica dell'Ottocento.
Luigi Pastro, in età più matura accettò la monarchia sabauda che aveva unificato
la penisola e nel 1910 fu nominato senatore del Regno.
Si spense a Venezia il 22 gennaio 1915.